EXPO Milano 2015
La settimana contro l’omobitransfobia, dall’11 al 17 maggio, saremo ad EXPO Milano con questo logo che ci vede insieme alla comunità LGBTQ all’interno del padiglione Cascina Triulza che racchiude tutta la cosiddetta società civile per dare voce a chi non ha voce.
Il nostro evento
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La nostra settimana sarà piena di eventi che sono ora in costruzione. In più le AGEDO territoriali potranno costruire eventi preparatori particolari che per essere coerenti con il tema EXPO abbiamo pensato di intitolare “Il coraggio vien mangiando, coming-out a tavola”.
Settimana mondiale contro l’omofobia
Ideata da Louis-Georges Tin, curatore del Dictionnaire de l’homophobie (Presses Universitaires de France, 2003), la prima Giornata internazionale contro l’omofobia ha avuto luogo il 17 maggio 2005, a 20 anni esatti dalla prima rimozione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione mondiale della sanità.
Progetto Parole Prigioniere
Durante il periodo di Expo 2015 a Milano, AGEDO presenterà una mostra per una settimana al Padiglione della Società Civile “Cascina Triulza” rispondendo alla call “Energies to save the World” promossa dalla Fondazione Triulza, con istallazione di gabbie che imprigionano quelle parole che indicativamente impediscono non solo sul piano teorico ma sul piano pratico e quotidiano di essere soggetti paritari all’interno della società civile.
“Le discriminazioni linguistiche che portano poi sostanzialmente a una mancanza di diritti, e la consapevolezza di appartenere a una minoranza discriminata può creare negli adolescenti omosessuali e transessuali disordini alimentari, fenomeno questo molto trascurato ma molto frequente” (articolo di Margherita Graglia, 2000).
“L’adolescente omosessuale è in genere solo perché è diverso, strano, imprevisto e mette in atto una solitudine che spessissimo sfocia nei suddetti fenomeni fino al suicidio” (Enrico Cheli, “Relazione in armonia” di Franco Angeli Editore).
Esempio pratico e quanto mai attuale e pregnante: la parola “Famiglia” coniugata al singolare e molto reclamizzata nell’epopee fasciste, la parola famiglia che nasce come includente poiché è intesa primariamente in opposizione al singolo individuo diventa altamente escludente se si coniuga al singolare invece che al plurale che sarebbe la sua accezione originaria.
Tipi di famiglie
Peter Laslett, storico, fondatore del celebre Gruppo di Cambridge ha delineato cinque tipi di famiglie, ormai utilizzate da tutti i sociologi.
- Nucleare è una famiglia formata da una sola unità coniugale;
- Estesa è una famiglia formata da una sola unità coniugale e uno o più parenti conviventi;
- Multipla è una famiglia formata da due o più unità coniugali;
- Senza struttura coniugale è una famiglia priva di un’unità coniugale (vi sono persone che convivono);
- Mononucleare è una famiglia formata da una sola persona
Nella sociologia moderna si classificano quattro tipi di famiglie, composte da membri che vivono insieme:
-
Coniugale, composta dal/i genitori e dal/i proprio/loro figli
- Monogama, quando vi sono solo due genitori (la più diffusa, soprattutto in aree urbane)
- Poliginica, quando non vi è una distinzione tra la genitrice naturale e le altre donne appartenenti al proprio gruppo parentale e un solo padre
- Poliandrica, quando non vi è una distinzione tra il genitore naturale e gli altri uomini appartenenti al gruppo parentale e una sola madre
- Poliginandrica, o del matrimonio di gruppo, quando vi sono più madri e padri conviventi
- Consanguinea, sinonimo di famiglia estesa, composta dai genitori, dalle loro famiglie di origine e dai loro discendenti
- Monogenitoriale, composta da un solo genitore e dai suoi figli, generati o adottati.
- Omogenitoriale, quando i genitori sono dello stesso sesso.
Ognuna di queste specificità sociali ha il suo valore e il suo diritto di essere; prediligere o sacralizzarne un tipo a esclusione degli altri in una società diventa escludente e demagogico.
La famiglia tradizionale legata a fattori religiosi, economici di costume si è indebolita non per l’avvento di nuove forme familiari ma il normale evolversi dell’economia, della presa di coscienza della donna del suo essere, dei suoi diritti, cose completamente trascurate nei secoli passati.
L’uscita dall’ombra della paura e dell’oscurantismo medievale della comunità LGBTQ presiede all’istanza di queste persone soggetti di diritto (speriamo) poiché soggetti di dovere lo sono già. di vivere una vita piena nella loro più sana e naturale affettività e quindi di poter usare per le loro unioni affettive la parola “famiglia”.
Ammettere le possibilità di nuove forme di famiglia non dovrebbe essere considerato come un attentato alla cosiddetta famiglia tradizionale perché aggiungere è ricchezza, negare è impoverimento.
“Famiglia e società cambiano e si influenzano vicendevolmente, a seconda delle epoche e delle aree geografiche. La nostra Costituzione riconosce i diritti della famiglia, ma ne circoscrive il concetto ad un ambito molto preciso, che non rispecchia più la società attuale, che invece ha già recepito il cambiamento.” (Fonte Eurispes osservatorio sulle famiglie).
Quindi liberiamo dalla gabbia la parola famiglia restituendola alla sua pluralità originaria.
Ingabbiate dai pregiudizi le parole non respirano muoiono creando altre vittime, ridiamo alle parole ali di farfalle.
Se volete aiutare Agedo Nazionale a portare in tutto il mondo le istanze per i diritti LGBTQ presso la Cascina Triulza, potete farlo con un piccolo aiuto qui, ricordandovi che AGEDO è sostenuta solo dalle vostre donazioni:
c/c di Agedo-onlus
C/C N.: 25597 c/o Banca Popolare di Milano Ag. 24
IBAN: IT13Z0558401624000000
I Partecipanti
Arcigay
Arcigay è un’associazione di promozione sociale, costituitasi a Palermo nel 1980 e a livello nazionale a Bologna nel 1985. Si prefigge come scopo sociale quello di tutelare i diritti LGBT in Italia.
Al 2012 l’Arcigay dichiara 228.563 associati. L’associazione ha sede a Bologna ed è strutturata in circoli su tutto il territorio nazionale; il suo presidente è, dal 25 novembre 2012, Flavio Romani.
Famiglie Arcobaleno
The Color Of True Love
I Patrocini
“L’Unar conferma il proprio sostegno morale all’attività dell’AGEDO promossa in occasione della partecipazione all’EXPO, condividendone le finalità a tutela dei diritti LGBT e contro le discriminazioni.” Marco De Giorgi.
Come e’ ormai divenuta una buona consuetudine, il Consolato è lieto di sostenere le battaglie di AGEDO in favore dei diritti LGBT, contro le discriminazioni. Quindi il Console Rami Shakra è lieto di concedere il Patrocinio al Vostro evento, presso Cascina Triulza, nella settimana del 11-17 Maggio.
In quel periodo il nostro calendario di attività – come può immaginare legate ad EXPO – è già estremamente intenso. Per questa ragione non sarà possibile per un rappresentante diplomatico USA essere presente.
La incoraggio comunque ad inviarci il programma ufficiale, quando le sarà disponibile. In questo modo potremo essere più vicini alla vostra iniziativa.
I mie più cordiali saluti,
Margherita De Amici
La fondazione Daniel Zamudio nasce in Cile nel 2012 dopo l’assassinio di Daniel per opera di un gruppo di omofobi. L’AGEDO ha invitato Ivan Zamudio lo stesso anno sia per portarlo in commissione Senato dove si stava discutendo l’irraggiungibile legge contro l’omofobia, sia per indicargli le linee guida per la fondazione dell’associazione.
Sapendo trasformare il dolore per questa grave perdita in lotta politica La fondazione Zamudio ha già fatto approvare in Cile la legge contro l’omofobia e i matrimoni egalitari.
Ivan ci scrive: “Sono con il cuore con voi in Italia e in Expo perché il rispetto e l’amore per i nostri figli sia sempre in primo piano e perché nessun genitore debba subire il dolore che la nostra famiglia ha subito per la tortura e la morte di Daniel, un grosso bacio a tutti voi di AGEDO.”
Polis Aperta, associazione nazionale LGBTI di appartenenti a Forze di Polizia e Forze Armate, è lieta di concedere il proprio patrocinio ad AGEDO per gli eventi che avranno luogo nella settimana dall’11 al 17 maggio presso la Cascina Triulza nell’ambito dell’EXPO, in favore dei diritti delle persone LGBT e contro tutte le discriminazioni e gli stereotipi di genere, battaglia che ci accomuna e per cui è nata ed esiste anche un’associazione come la nostra.
Polis Aperta è un’associazione nata nel Febbraio 2005 per volontà di un gruppo di persone che svolgono il proprio servizio nelle forze di polizia e nelle forze armate, che condividono oltre al lavoro, anche l’orientamento affettivo omosessuale.
Polis Aperta fa parte di una rete europea di associazioni LGBTI di polizia: l’European Glbti Police Association (EGPA).
Ogni due anni tutte le associazioni di polizia appartenenti all’EGPA si riuniscono per confrontare le esperienze di ciascuna nazione nell’ambito delle lotta contro le discriminazioni sessuali.
Il nostro obiettivo principale è di lottare contro tutte le discriminazioni e in special modo contro quelle fondate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.
Ci prefiggiamo di affrontare, all’interno del mondo militare e delle forze di polizia, la questione sessuale, contrastando il machismo e il sessismo, in modo da creare un ambiente più sereno e più rispettoso delle persone gay e lesbiche che servono il Paese in uniforme.
Vorremmo anche trasmettere alla cittadinanza LGBTI, e non solo, una diversa immagine della funzione di polizia, e cioè di una polizia aperta in una società aperta.
Siamo pertanto impegnati nell’organizzare incontri a livello delle varie comunità LGBTI locali per farci conoscere e costruire ponti di fiducia tra le forze di polizia e i cittadini.
Polis Aperta ha anche avviato corsi di formazione all’interno della Polizia Locale sulle tematiche lgbt e la gestione di situazioni critiche con vittime di reati omofobi e transfobici. Ha collaborato alla formazione sull’asse sicurezza dell’UNAR indirizzata a vertici della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri. Collabora con l’OSCAD (Osservatorio Contro gli Atti Discriminatori interfoze della Polizia di Stato e dei Carabinieri) sia in eventi di formazione, sia nella segnalazione di casi di discriminazione. Abbiamo infatti svolto la nostra ultima assemblea dei soci all’interno della sede della Criminalpol a Roma, ospiti dell’OSCAD. Il prossimo aprile, in occasione del nostro decennale, abbiamo organizzato a Torino una serie di eventi, tra cui una conferenza europea sul contrasto ad omofobia e transfobia con l’aiuto delle forze di polizia, dove saranno coinvolti i sindacati e le istituzioni. In quella occasione diffonderemo anche l’evento di AGEDO presso l’EXPO di Milano.
Crediamo fermamente che tutto parta dall’educazione delle nuove generazioni e ci prefiggiamo pertanto di partecipare almeno a un incontro con un nostro rappresentante durante la settimana contro l’omofobia a Cascina Triulza, per parlare ai giovani, ragazzi e ragazze, della nostra esperienza e degli strumenti di lotta contro i crimini d’odio trans-omofobici.
L’Associazione Culturale immaginARTE da tempo si occupa di diritti civili attraverso il linguaggio artistico spaziando dal teatro alla musica alla pittura. Ha affrontato in più occasioni il tema delle discriminazioni in quanto la nostra società è ancora vittima non solo dell’ignoranza ma di una politica che ancora vuole trattare degli individui o una collettività come inferiori. Una politica che rimane indietro quando permette che vi siano cittadini di seconda categoria per amore. Tutto questo l’ha ben compreso AGEDO che delle battaglie contro ogni discriminazione e per il raggiungimento dei diritti LGBT, ne ha fatto la sua BANDIERA divenendo una realtà fondamentale per tutte le famiglie e non solo. Ecco perché immaginARTE ritiene indispensabile sostenere AGEDO aderendo con profonda stima al suo progetto “Parole Prigioniere” per l’Expo 2015. Il percorso dell’Associazione Culturale immaginARTE, la cui sede è nella città di Palermo, è nato in parallelo con le esperienze artistiche e dunque di vita di chi l’ha fondata: ossia dell’attrice/regista Stefania Mulè, la cui esigenza primaria era quella di trovare input per una continua crescita. Percorso avviato, dunque, secondo esigenze prettamente artistiche ed approdato poi alla scoperta di nuove esigenze, specie in seguito alla realizzazione di alcuni spettacoli come “Ali nere nel jazz” o “Sogni Andalusi”, che le hanno permesso di comprendere come, attraverso il vettore artistico, si possono affrontare tematiche sui diritti civili tentando di parlare, non solo a chi vive specifiche problematiche, ma a tutti ed inviare un messaggio di partecipazione per combattere l’ignoranza ed i limiti che ancora, ed in modo sempre più predominante, dominano la nostra società. Provare a parlare, dunque e forse maggiormente, a coloro che sono distanti dalle problematiche e a sensibilizzarli. Così è nato un piccolo team di persone che ha sposato immaginARTE: un’associazione culturale che affronta tematiche civili ospitando importanti nomi per il loro impegno nel sociale. Autori dei libri proposti tramite la formula reading o veri e propri spettacoli teatrali, curati e interpretati dall’attrice e presidente dell’Associazione Stefania Mulè, permettendo di scrutare e vivere le emozioni delle storie trattate, al fine di arrivare in modo immediato al cuore delle persone usando l’arte come vettore per un confronto tra il pubblico e gli ospiti.
Oggi l’Associazione Culturale immaginARTE ha un’ambizione: divenire una “casa” disposta ad aprire le porte a tutti, ad accogliere chiunque. Tutti eguali davanti alla “casa”, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. L’A.C. immaginARTE mira all’ARTE in tutte le sue forme. L’unico linguaggio, come la storia ci insegna, capace di arrivare a chiunque. Convinzione rafforzata dopo preziose esperienze come l’iniziativa contro l’omofobia che ha goduto, tra gli altri, di ospiti umanamente preziosi come Don Franco Barbero e Pasquale Quaranta.
In definitiva questo è il grande Sogno/Missione di immaginARTE: Il tentativo di sensibilizzare, divulgare, informare dei fatti nudi e crudi, privi di qualsiasi strumentalizzazione, la ricerca di una vera condivisione possibile solo attraverso il linguaggio artistico ed apolitico ed il dialogo aperto tra gli ospiti di volta in volta presenti e la gente, come forte segnale di unione. Del resto l’ARTE è di tutti: poveri, ricchi, operai, professionisti, belli, brutti, cattivi, buoni…proprio di tutti! e come disse Eduardo De Filippo: “…Quando il sipario si apre sul primo atto d’una mia commedia, ogni spettatore deve potervi trovare una cosa che gli interessa. E alla fine, mentre li ringrazio degli applausi, la mia gioia è sapere che uscendo dalla platea ognuno si porterà via con sé qualche cosa che gli sarà utile nella vita di ogni giorno”.
Dunque immaginARTE, con umiltà, ma anche con determinazione, desidera tentare di raggiungere, anche in minima parte, questo risultato.
Il Teatro Filodrammatici di Milano sostiene l’attività in favore dei diritti LGBTQ promossa, nel periodo di EXPO 2015, da AGEDO con il quale avrà il piacere di rinnovare la collaborazione in occasione di “Illecite/Visioni”, rassegna di teatro omosessuale che ha l’intento di diffondere, attraverso lo strumento teatrale, conoscenza e tolleranza. Giunta alla sua quarta edizione, si terrà dal 30 settembre al 4 ottobre 2015 nell’ambito delle iniziative per “EXPO in città”.